mercoledì 29 dicembre 2010
Charlie Tweddle - Fantastic Greatest Hits
Sono sempre andato alla ricerca di qualsiasi cosa mi stuzzichi le orecchie e mi sono soffermato su Charlie Tweddle. Molti diranno: "ma chi cazzo è?". E' un cowboy d'altri tempi. Soprannominato "The Midnight Plowboy", nel 1974 riesce a farsi produrre questo lp che ha dell'assurdo. Ballate country-folk (che sembrano scritte da un ubriacone affetto da schizofrenia) costellato da rumori animaleschi (nell'ottava traccia, della durata di 22 minuti, si sente di tutto: mucche, piccioni, fagiani, rane, corvi, grilli, cani, etc..), tanto da sembrare essere stato inciso in aperta palude. Un outsider geniale,in quanto scriteriato, che dovreste sentire ogni giorno della vostra vita.
Down
martedì 28 dicembre 2010
Tangerine Dream - Zeit
I Tangerine Dream di Zeit rappresentano la forma più pura di space music; quella che, i crucchi, hanno poi ribattezzato kosmische music. Uscito nel 1972 per la Ohr, appartiene alla "pink years" era, così denominati a causa del logo della casa discografica (gli altri sono: Electronic Meditation, Alpha Centauri e Atem). Album di pregevole fattura, richiama, appunto, un ambiente cosmico. Vengono meno gli strumenti classici per far posto ai sintetizzatori Moog e le canzoni sono strutturate in maniera da costruire sezioni, ognuna delle quali presenta un proprio tema (viaggio siderale, ipnosi, riflessione e distensione). Edgar Froese, Peter Baumann e Christopher Franke hanno saputo unire elementi elettronici (affidandosi alla drone music) al kraut rock, riuscendo a sviluppare uno stile molto particolare. Un evergreen!!
Down
domenica 26 dicembre 2010
Swans - Children Of God
Amore e odio, il rapporto tra il sesso e Dio, verità e bugie e la contraddizione tra sacro e profano. Questo è, in sintesi, Children Of God. Questi sono gli Swans. Un masterpiece diffuso dalla Caroline Records nel 1987. I suoni oscillano tra dark e industrial (fantastici Norman Westberg alle chitarre, Jarboe alle tastiere, Algis Kizys al basso e Theodore Parsons alla batteria) e la voce di Michael Gira risuona profonda e viscerale. I tempi, invece, sono abbastanza rallentati; l'ambiente muta in continuazione: a volte delicato, a volte disturbato. E tutto questo mix rende l'album veramente affascinante. Da oggi non potrete più dire di non conoscere la depressione, la decadenza e il superominismo degli Swans.
Down
Iscriviti a:
Commenti (Atom)


