domenica 13 marzo 2011

Chrome Cranks - Diabolical Boogie




I newyorkesi Chrome Cranks nascono, nel 1992, dai defunti Honeymoon Killers (band in cui militava anche Jon Spencer) e muoiono nel 1998. In questi 6 anni la band ha registrato 3 album e sono uscite altrettante 3 compilation. Diabolical Boogie è, senza ombra di dubbio, la raccolta più completa e coinvolgente del complesso: 33 brani impetuosi ed al cardiopalma. La furia del gruppo è tutta da ricondurre al punk dei Germs e degli Stooges, al garage-rock dei The Sonics, al noise-rock dei Pussy Galore e degli Scientists, al blues-punk dei The Gibson Bros ed al psychobilly dei Cramps. Shakerate ben bene e vi ritroverete davanti il punk-noise-blues dei Cranks. Il che vuol dire: chitarre sguainate a mò di rasoi affilati, vocalizzi sconsiderati (Peter Aaron, cantante del gruppo, ha una voce che ricorda sia Nick Cave che Lux Interior), basso subsonico e batteria incontenibile. E' un vero peccato che si siano sciolti....

P.S. Nella compilation sono presenti diverse cover: Dog Eat Dog, The Devil Is in Texas (Daniel Johnston), Street Waves, Shut Down, Black To Comm, Mr. Fingers (Brainiac), Julie Do Ya Love Me (Tom Bahler), Auto Mo-Down, Nobody Spoil My Fun, Little Johnny Jewel e The Slider .




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domenica 6 marzo 2011

Smegma - Rumblings




Smegma è, forse, la band noise-rock più longeva del mondo. Pensate che la band si è formata nel 1973 (Pasadena, California) ed è tutt'ora in attività. Fanno parte del "Los Angeles Free Music Society", manifesto delle arti audio-visive dei musicisti sperimentali della megalopoli californiana, insieme a collettivi quali Airway, Caroliner, Sun City Girls e Thinking Fellers Union Local 282.  Verso la fine degli anni '90 Richard Meltzer (insieme a Lester Bangs è giudicato un'icona della critica rock americana) ne è diventato il vocalist. Rumblings è una compilation, uscita nel 2005, che racchiude in se la genialità del gruppo: musica astratta, rumorismo concreto (la registrazione di rumori di un treno in corsa), free-noise con elementi jazz, garage-surf-noise, blues-space-noise, minimal improvisation. Si raccomanda calorosamente di lavarsi i genitali dopo aver prestato attenzione a questo articolo!



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sabato 26 febbraio 2011

Testors - Complete Recordings 1976-79




Testors, Testors, Testors!! Agli albori del punk-rock, Sonny Vincent & Co., facevano scintille e promettevano grandi cose, in quel di New York, tra il 1976 e il 1981; invece rimasero una grande meteora americana. Ma, fortunatamente, hanno lasciato in eredità molte registrazione raccolte in questo doppio album. I componenti della band sono cresciuti a pane e rock: basta ascoltare qualche traccia per capire appieno le varie influenze che hanno subito in gioventù. Spiccano i nomi degli Stooges, MC5, Rolling Stones, Creedence Clearwater Revival e Dio. Assemblando il tutto esce fuori il grezzo-dissacrante-immorale-incazzato garage-punk del gruppo. Rientrano, tra l'altro, tra i complessi pionieri della futura scena hardcore punk anni '80. Sonny Vincent, in aggiunta, era molto apprezzato e rispettato come musicista: sue le collaborazioni con Thurston Moore (Sonic Youth), Greg Ginn (Black Flag), Lou Reed, John Cale, Wayne Kramer (MC5), Captain Sensible (The Damned), Cheetah Chrome (The Dead Boys), Bob Stinson (The Replacements), Richard Lloyd (Television), Jad Fair (Half Japanese). Tirando le somme non si può parlare della scena punk newyorkese fine anni '70 senza citare i Testors. Ad un uomo del genere ed al suo clan bisogna solo portargli rispetto. 

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sabato 19 febbraio 2011

Castanets - Cathedral




Raymond Raposa si cela dietro lo pseudonimo di Castanets. La sua creatura deriva da uno psych-folk visionario, post-blues malaticcio per nottambuli, alt-country per cowboys solitari. Cathedral prende spunto dalla tradizione folk anni '70 a là Simon Finn o, altrimenti, a qualcosa di più recente come Vic Chessnut o il country di Will Oldham. Ma di tradizionale ha ben poco: accordi inusuali, percussioni aritmiche, scenari dark e ricerca di suoni originali. Raposa getta tutto in questo gran calderone e quello che tracima è la ricognizione nella fede. Piuttosto accattivante!



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sabato 12 febbraio 2011

Afrirampo - あふりらんぽ* (We Are Uchu No Ko)




Le donne sono delle gran fiche. A meno che non andiamo a toccar la merda. Ma, certamente, non è il caso di Oni e Pikachu: ovvero Afrirampo. Dal 2002 (anno in cui si sono unite artisticamente) al 2010 hanno collezionato collaborazioni con  Acid Mothers Temple e Yoko Ono. Hanno diviso il palco, nei tour europeo ed americano, con  i Sonic Youth e Lightining Bolt e un altro loro lavoro (Kore Ga Mayaku Da) è stato prodotto da John Zorn. L'anno scorso fecero questo doppio cd che mise in evidenza (ancora una volta) la demenza che i sudditi di Akihito potevano raggiungere. Un frittura di garage punk-rock, psichedelia e avant-rock incredibile. Il duo affronta un lungo viaggio sperimentale tra improvvisazione, free noise e liriche non-sense, che danno un'impronta puerile, spontanea e maniacale al disco. Un altro prodigio della scena di Osaka.



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lunedì 7 febbraio 2011

Christian Death - Only Theatre Of Pain




Chi non conosce il mito di Rozz Williams è un mentecatto. Nato Roger Alan Painter, assunse il nome ben più conosciuto quando lo vide su una lapide nel cimitero di Pomona. Istrionico (oltre che a cantare e suonare fu anche pittore), bisessuale e demoniaco, Rozz crebbe influenzato dai vari David Bowie, T-Rex, Iggy Pop e Alice Cooper. Formò i leggendari Christian Death (il nome è un il risultato di un gioco di parole sul frocetto Christian Dior) nel 1979 insieme a James McGearty e George Belanger. Nel 1981 la band si sciolse momentaneamente e Rozz creò il progetto Premature Ejaculation col suo ragazzo, Ron Athey (body artist estremista). Ma le performance dal vivo erano eccessive (Athey arrivo a mangiare un gatto morto crocifisso) e nessuno volle più ingaggiarli. Allora Williams riaprì le danze ricostituendo i Christian Death; al quartetto si aggiunse Rikk Agnew, già chitarrista negli Adolescents. Durò poco: Agnew e Belanger mollarono il gruppo nel 1982. L'anno successivo Rozz riformò ancora il complesso utilizzando i membri di un'altra formazione: i Pompeii 99. A questo punto il gruppo era composto da: Rozz (frontman), Valor Kand (chitarre), Gitane Demone (tastiere), Constance Smith (basso) e David Glass (batterie). Ma non era l'unica proposta del frontman. Difatti l'ennesimo proponimento secondario si chiamò Shadow Project (in questo periodo il cantante era fortemente condizionato dalla mente di uno degli uomini più fichi del mondo, Charles Manson) cui fece parte Eva O, sua futura moglie (si sposarono nel 1987). Entrambe le formazioni andarono avanti fino alla morte del bandmate; avvenuta nel 1998 a causa di un nodo troppo stretto alla gola. La sua musica era impregnata nell'esoterismo, nel vampirismo, nella necrofilia e un pò tutto quello che gira attorno a questi argomenti. Lo stesso Only Theatre Of Pain affonda le radici in codeste materie. E c'è dell'altro: è stato il pioniere del dark-punk in America (in Gran Bretagna "impazzavano" i Bauhaus e i Virgin Prunes) e, grazie ad esso, si è coniato il termine critico death-rock. Death-rock non solo per i campi prima citati ma, anche, per la tipologia di musica espressa: funerea, cupa, atroce, drammatica e angosciente. Ballate voodoobilly su giri di basso funky, hard-rock stridente, frenetico. E la natura vampiresca dell'anima del cantante.



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giovedì 3 febbraio 2011

Vampire Rodents - Lullaby Land




Uno dei migliori esempi di collage musicale mai creati. I Vampire Rodents sono sempre stati influenzati dall'avanguardia (Daniel Vahnke, anima e chitarrista del gruppo, era uno studente di tale corrente artistica) e dalla ambient music. Ma il loro interesse,verso la musica in genere, era talmente ampio da trattare in seguito altri generi musicali. Il punto focale della band risiedeva nella composizione delle tracce: campionamenti di ogni sorta (sperimentale, industrial, rock, metal, jazz, contemporanea, funky, elettronica, tribale) inseriti nelle strutture ritmiche delle canzoni. Quello che ne conseguì fu un mix letale di suoni (una vera e propria mutazione costante dal primo all'ultimo pezzo) accompagnati da liriche tra il farneticante e il grottesco. Non vi sarà possibile riuscire a catalogare questi fenomeni da baraccone.


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